CENNI STORICI DEL CAPITOLO DELLA PRIMAZIALE E METROPOLITANA PISANA

A partire dal sec. IV in molte regioni i sacerdoti avevano adottato la vita
in comune nella casa del vescovo regolata da alcune norme (canones) in fun-
zione di una regola (canon) iniziando la vita canonica che ebbe in breve
un rapido sviluppo. Canonici erano detti coloro che professavano questa vi-
ta in comune e capitulum si denominò la loro quotidiana adunanza (per la
lettura di un capitulum o breve tratto della regola). Risalgono al sec. VIII
i documenti circa l’esistenza della «canonica» in Pisa, ma si può credere che
sia nata ancora prima con l’episcopato di Santa Maria, chiesa vescovile. In
questa canonica facevano vita comune i sacerdoti (canonici) sino al sec. XII,
quali diretti collaboratori del vescovo. Il prezioso patrimonio documentario
che ancor oggi si conserva nell’Archivio Capitolare è testimone delle frequenti
e cospicue donazioni di cui il Capitolo Pisano fu fatto destinatario fin dal
secolo X, da parte sia di Vescovi sia di privati cittadini.
E’ del 1007 il più antico fra i numerosi privilegi papali che tuttora il Ca-
pitolo possiede fra le proprie pergamene: con esso Giovanni XVIII confermò
ai Canonici tutti i loro possessi, cosa che poi fecero anche i successivi Ponte-
fici, prendendo il Capitolo Pisano sotto la diretta protezione della Sede Apo-
stolica.
Tra i canonici tre erano e sono le dignità: Arciprete, Arcidiacono, Deca-
no. La dignità di Primicerio era ed è tenuta a turno dai canonici. Dalla Epi-
stola 236 di San Bernardo appare che in antico vi fosse anche la dignità di
Vicedomino. Il Capitolo Pisano annovera tra gli uomini più illustri: il B.
Eugenio III e Alessandro III, Sommi Pontefici; arcivescovi e vescovi tra i
quali il Moriconi poi patriarca di Gerusalemme, il Visconti celebre predica-
tore, il B. Ugo da Fagiano vescovo di Nicosia e molti altri ancora; cardinali:
Graziano, Gualando, Angelo Acciaioli, Gerardo Gaetani, Francesco Mori-cotti, Rinaldo Ursini, Umberto Lanfranchi, Giacomo Colonna, Nicola Ar-dinghelli; uno fu re delle Baleari: il canonico Lamberto. I canonici, spesso
illustri per dignità e dottrina, quasi tutti erano laureati in «Utroque Jure»
e in Sacra Teologia: illustri eruditi furono Raffaello Roncioni, autore delle
«Istorie Pisane», e Paolo Tronci, la cui preziosissima produzione non neces-
sita di citazioni.
Non pochi furono docenti nella Università di Pisa. Tra questi il Pitta, il
Bellavita, il Bocca, lo Zucchetti, il Cintuletta, il Mazzolio, il Mattei, autore
quest’ultimo di un’ottima storia della Chiesa. Tradizione che ha avuto ed
ha continuità in incarichi di inse2namento universitario affidato a sludinci